Esiti a un anno dopo le strategie di intervento coronarico percutaneo nello shock cardiogeno
Tra i pazienti con infarto miocardico acuto, shock cardiogeno e malattia coronarica multivasale, il rischio di un composito di morte per qualsiasi causa o insufficienza renale grave che porta a terapia di sostituzione renale a 30 giorni è risultato inferiore con l'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) solo della lesione colpevole rispetto a procedura PCI multivasale immediata. Sono stati valutati gli esiti clinici a 1 anno.
Sono stati assegnati a caso 706 pazienti a procedura PCI della sola lesione colpevole o a PCI multivasale.
Gli esiti per l'endpoint primario di morte o terapia sostitutiva renale a 30 giorni sono stati segnalati in precedenza.
Gli endpoint secondari prespecificati a 1 anno comprendevano morte per qualsiasi causa, infarto miocardico ricorrente, ripetizione della rivascolarizzazione, riospedalizzazione per insufficienza cardiaca congestizia, composito di morte o infarto ricorrente e composito di morte, infarto ricorrente o riospedalizzazione per insufficienza cardiaca.
Come riportato in precedenza, a 30 giorni, l'endpoint primario si è verificato nel 45.9% dei pazienti nel gruppo PCI della sola lesione colpevole e nel 55.4% nel gruppo PCI multivasale ( P=0.01 ).
A 1 anno, la morte si è verificata in 172 pazienti su 344 ( 50.0% ) nel gruppo PCI della sola lesione colpevole e in 194 su 341 pazienti ( 56.9% ) nel gruppo PCI multivasale ( rischio relativo, RR= 0.88 ).
Il tasso di infarto ricorrente è stato dell'1.7% con procedura PCI solo della lesione colpevole e del 2.1% con PCI multivasale ( RR=0.85 ) e il tasso di un composito di morte o infarto ricorrente è stato del 50.9% e del 58.4%, rispettivamente ( RR=0.87 ).
La ripetizione della rivascolarizzazione si è verificata più frequentemente con procedura PCI della sola lesione colpevole rispetto a PCI multivasale ( nel 32.3% dei pazienti rispetto al 9.4%; RR=3.44 ), così come la riospedalizzazione per insufficienza cardiaca ( 5.2% vs 1.2%; RR=4.46 ).
Tra i pazienti con infarto miocardico acuto e shock cardiogeno, il rischio di morte o terapia di sostituzione renale a 30 giorni è stato più basso con procedura PCI della sola lesione colpevole rispetto a PCI multivasale immediato e la mortalità non è risultata significativamente diversa tra i due gruppi a 1 anno di follow-up. ( Xagena2018 )
Thiele H et al, N Engl J Med 2018; 379: 1699-1710
Cardio2018
Indietro
Altri articoli
Singola dose di Adrecizumab rispetto al placebo nello shock cardiogeno acuto: studio ACCOST-HH
Lo shock cardiogeno ha un'elevata mortalità con una terapia ottimale. L'adrenomedullina viene rilasciata durante lo shock cardiogeno ed è coinvolta...
Milrinone rispetto alla Dobutamina nel trattamento dello shock cardiogeno
Lo shock cardiogeno è associato a una sostanziale morbilità e mortalità. Sebbene il supporto inotropo sia un pilastro della terapia...
Ossigenazione extracorporea a membrana veno-arteriosa per il salvataggio dello shock cardiogeno indotto dalla sepsi
I pazienti con cardiomiopatia indotta da sepsi con shock cardiogeno hanno una mortalità elevata. Uno studio ha valutato il supporto...
Dispositivo Impella per infarto miocardico acuto complicato da shock cardiogeno: analisi di mortalità a 30 giorni dello studio IABP-SHOCK II
I dispositivi di supporto circolatorio meccanico percutaneo sono sempre più utilizzati nell'infarto miocardico acuto complicato da shock cardiogeno ( AMI-CS...
Esiti post-ospedalieri dei pazienti con infarto miocardico acuto con shock cardiogeno
Molti pazienti con infarto miocardico acuto ( AMI ) e shock cardiogeno sopravvivono al ricovero in ospedale; poco si sa...
Miglioramento dell’esito di shock cardiogeno nella fase acuta dell'infarto miocardico
L’evoluzione storica dell’incidenza e dell’esito dello shock cardiogeno nei pazienti con infarto miocardico acuto ( AMI ) è tema di...
Contropulsazione con palloncino intra-aortico nell’infarto del miocardio con shock cardiogeno
Nelle attuali lineeguida internazionali, la contropulsazione con palloncino intra-aortico viene considerato un trattamento di classe I per lo shock cardiogeno...
Shock cardiogeno e malattia coronarica multivasale: intervento coronarico percutaneo o chirurgia di bypass coronarico ?
Nonostante i progressi nel trattamento dello shock cardiogeno, l'incidenza di questa grave complicanza dell'infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del...
Predittori di mortalità a 30 giorni nei pazienti con shock cardiogeno refrattario dopo IMA nonostante pervietà dell’arteria infartuata
Poco è noto riguardo ai predittori di sopravvivenza nei pazienti con shock persistente successivo a infarto miocardico acuto ( IMA...